domenica 6 marzo 2016

Conversazione al bar

Giovedì sera Alice e Simone hanno girato un paio di bar che tengono le macchinette e che vendono le schedine dei gratta e vinci per fare qualche domanda.
Ecco una delle due conversazioni:

Alice: lei a quale gioco d'azzardo pensa quando dico "ludopatia"?

Barista: al gratta e vinci, in generale a quei giochi dove si possono vincere molti soldi e se ne possono perdere altrettanti.

Alice: perchè ha scelto di tenere delle macchinette nel suo bar?

Barista: per ragioni economiche, infatti con le macchinette mi pagol'intero costo dell'energia elettrica, cioè 600 euro al mese. Io prendo il 5% del lordo, il proprietario delle macchinette il 5%, mentre lo stato il 25%.

Alice: che genere di persone gioca d'azzardo qui? Giovani, anziani...?

Barista: persone di ogni età, per la maggior parte persone con problemi in famiglia.

Alice: quanto spendono i clienti? Comprano altro oltre che le schedine o un giro alle macchinette?

Barista: dipende, c'è chi si paga un caffè e poi una schedina e c'è chi spende 100 euro tutti in una volta. E' raro che uno venga a prendersi da mangiare e che poi giochi.

Alice: quale ceto sociale spende di più?

Barista: qui avevo un poliziotto che si è rovinato e che, se non sbaglio, ora è ricoverato. Ma in generale non ci sono solo operai di ceto basso, qui viene gente anche del ceto medio-alto.

Alice: le viene in mente qualche scena in particolare? Genitori che si dimenticano i figli mentre giocano?

Barista: alcuni clienti perdono alle macchinette e spaccano qualcosa, però non permetto ai genitori di giocare con i figli appresso. Il bambino non può nè grattare le schedine, nè avvicinarsi alle macchinette.

Alice e Simone ringraziano la barista, salutano e si allontanano.

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