venerdì 25 marzo 2016

Un'idea su come potrebbe essere girato il corto

Ieri dopo l'incontro ci siamo accorti che non tutti avevamo la stessa idea di come rendere cinematograficamente il rewind.
Ilaria allora ci ha proposto di guardare questo video che rispecchia alla perfezione l'dea di Andrea.

https://www.youtube.com/watch?v=rVeMiVU77wo

Il video è piuttosto forte, e solo quando arrivi alla fine capisci tutta la storia. L'idea del rewind quindi è fatta per mantenere altissima l'attenzione dello spettatore fino a quando non arriva al momento di rivelazione finale.
Lasciate pure dei commenti per dirci se il video è comprensibile oppure è troppo difficile ...

martedì 22 marzo 2016

domenica 20 marzo 2016

I crolli psicologici

La nostra ex croupier ha voluto raccontarci la storia di un suo ex cliente ludopatico. Prendendo spunto da questa storia possiamo capire quali sono i momenti di crollo del ludopatico e riportarne le fasi più importanti nel cortometraggio.

Il protagonista è un ragazzo di 24-25 anni che cominciò col giocarsi 60 euro a settimana che però, nel giro di alcuni mesi, diventarono 200. Dopo qualche tempo, la sua ragazza (che tra l'altro lo aveva introdotto al gioco d'azzardo) lo lasciò proprio a causa della quantità di soldi che perdeva. La sera della separazione, il ragazzo rimase al casinò per 10 ore di fila, utilizzando il gioco come escamotage per non pensare alla ex. A questo punto si può parlare di un primo crollo psicologico: questo è infatti il momento in cui il gioco diventa la soluzione di un problema causato proprio dal gioco stesso! Nasce un circolo vizioso tipico della ludopatia...

Col passare del tempo lo abbandonarono anche gli amici, il fratello e infine i genitori. Venne in seguito licenziato. In questo momento il casinò stava svolgendo dei controlli economici sul cliente e cominciò a preoccuparsi per la sua salute, ma sarebbero passati ancora alcuni mesi prima che venissero presi dei seri provvedimenti (come l'espulsione dal locale).
Possiamo individuare il secondo crollo con la perdita della famiglia e del lavoro.

Il terzo crollo avvenne quando lo Stato svizzero gli confiscò, a causa dei debiti, l'appartamento e l'automobile. In pratica il giovane si ritrovò senza più nulla, e tutto questo nel giro di soli otto mesi! Il casinò decise di bannarlo per la durata di un anno, e nel frattempo il ragazzo si mise in cura, ma ormai aveva già toccato il fondo...

Grazie a questa storia possiamo capire che i crolli psicologici sono dovuti a perdite (sia sociali che economiche), ma che in questi momenti il ludopatico si trova a giocare ancora di più piuttosto che smettere... il ludopatico si fa curare solamente quando non può più giocare nulla ed è questo l'aspetto più tragico.

giovedì 17 marzo 2016

Il lavoro del croupier

Chi è il croupier? E' un impiegato che gioca ai tavoli per conto del casinò.
Dopo aver incontrato una ex croupier si può aggiungere qualcosa di più a questa semplice definizione.
  • Comincio sfatando un mito: il croupier non può barare. Non esistono pulsanti nascosti sotto il tavolo che truccano i numeri, non esistono macchinari che mescolano le carte in modo sfavorevole per il giocatore. Il croupier ha le stesse percentuali di vincita dei giocatori, anche se ci sono alcuni giochi (come il Poker) dove una persona con più esperienza può essere più fortunata.
  • Chiunque può diventare croupier, basta essere svegli e veloci con le carte, essere capaci di parlare più di una lingua e sapersi rapportare con i clienti. Per essere assunti bisogna però frequentare una scuola, dove si imparano le regole dei giochi.
  • Il croupier deve essere apatico durante il suo lavoro e mantenere una relazione distaccata con i clienti: non può dire una parola di conforto quando il cliente perde, nè festeggiare quando vince. Non deve persuadere il cliente a tornare a giocare in modo troppo esplicito (anche se in realtà il casinò ci guadagna). Questo lavoro può essere pericoloso, infatti non è così raro che i ludopatici minaccino i croupier: a volte vengono seguiti fino a casa, a volte qualche bicchiere viene lanciato contro di loro (sono tutelati per contratto dal casinò).
  • Alla nostra croupier piaceva molto il suo lavoro, era stimolante, pagava bene, la faceva crescere psicologicamente e socialmente, e non si sentiva in colpa quando i clienti perdevano soldi. Per lei era un lavoro gratificante e la sua coscienza rimane pulita: non era certo colpa sua se la gente si rovinava davanti ai suoi occhi. 
Sono rimasta imparziale e ho semplicemente trascritto alcuni appunti che avevo preso durante l'incontro, ma mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate voi...

domenica 13 marzo 2016

Il casinò

Giovedì scorso abbiamo avuto la fantastica opportunità di incontrare una ex croupier che ci ha parlato del casinò in cui lavorava. Ecco alcune informazioni che possono interessarvi:
  • il gioco al casinò è molto diverso rispetto a quello del bar. Il casinò ha la possibilità di intrattenere i clienti in molti più modi, con molti più giochi. Organizza spettacoli ed eventi (ad esempio delle partite simulate in cui i croupier giocano con soldi fittizi per insegnare le regole del gioco ai clienti).
  • il casinò ha un grosso guadagno sul tempo che il cliente passa a giocare. Il giocatore infatti ha la possibilità di vincere grandi somme di denaro in una singola serata, ma (come avevamo già capito grazie agli incontri con Nicola) se continua a giocare non può far altro che perdere soldi. Il casinò fa in modo che cliente giochi per ore, intrattenendolo in ogni modo.  
  •  il casinò prende dei provvedimenti contro la ludopatia. Tramite telecamere, tabelle di osservazione (nelle quali i croupier segnano i clienti che possono dare più problemi) e richieste di documenti bancari, il direttore del casinò può decidere di bannare i clienti gravemente ludopatici per un periodo che va da 3 mesi ad un anno. Il processo di espulsione è però molto lungo e complesso...
  • l'età dei giocatori delle slot machine va da i 50 anni in su. Si tratta infatti di pensionati che per noia si recano al casinò e rimangono a giocare per lunghe ore. I giovani preferiscono generalmente i tavoli (in cui si gioca a Poker o a Blackjack) e dove possono vivere l'adrenalina del rischio.
Nei prossimi post vi parlerò del lavoro del croupier e della peggiore storia di ludopatia a cui la ex croupier abbia mai assistito!

mercoledì 9 marzo 2016

In Lombardia tolte 8.000 slot machine

Ho trovato un articolo recentissimo su Varese News!
http://www.varesenews.it/2016/03/in-lombardia-tolte-8-000-slot-machine/495161/

Riporto qui alcune delle parti più interessanti, che potrebbero magari venirci utili.

"La legge regionale sul contrasto alla ludopatia funziona, tant’è che dall’entrata in vigore ci sono in meno 8.000 slot [...] I dati sono stati resi noti questa mattina, 9 marzo [...] all’apertura dei lavori della Prima giornata nazionale delle Regioni e degli Enti locali sul contrasto al gioco d’azzardo, in corso a Palazzo Lombardia".

"Non potrà essere attivata nessuna slot o rinnovata alcuna licenza entro la fascia di 500 metri dai luoghi sensibili come scuole, ospedali, chiese, oratori e centri di aggregazione sia giovanili che per anziani".

"Per quanto riguarda l’aspetto sanitario [...] nel 2014 le Asl lombarde hanno assistito 2.111 malati di gioco d’azzardo patologico, sono stati organizzati 540 corsi di formazione che hanno coinvolto oltre 12.000 esercenti e sono stati finanziati con tre milioni di euro [...], 68 progetti contro la ludopatia".

martedì 8 marzo 2016

Adolescenti d'azzardo: più prevenzione, meno giocatori

 "Diminuisce il numero degli studenti che giocano, grazie agli interventi di sensibilizzazione nelle scuole superiori. È quanto emerge dallo studio ESPAD®Italia 2014, condotto dai ricercatori dell'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr)" 
http://www.lescienze.it/lanci/2015/03/13/news/cnr_adolescenti_d_azzardo_piu_prevenzione_meno_giocatori-2525314/

Ho trovato un articolo decisamente interessante, leggetelo se avete tempo. Non solo contiene percentuali attendibili e le tipologie di gioco nate negli ultimissimi anni, ma tra gli svariati numeri e dati si legge una forte possibilià di cambiamento e speranza.

Notate come fra i giovani si siano diffuse maggiormente le scommesse del totocalcio rispetto alle slot-machine, che invece sembrano aver perso popolarità, come si capisce dalle percentuali.

Un argomento invece di cui abbiamo parlato poco sono i giochi d'azzardo on-line, che pare vadano molto di moda fra i più piccoli. Sarebbe bello discuterne nei prossimi incontri, no?

domenica 6 marzo 2016

Conversazione al bar

Giovedì sera Alice e Simone hanno girato un paio di bar che tengono le macchinette e che vendono le schedine dei gratta e vinci per fare qualche domanda.
Ecco una delle due conversazioni:

Alice: lei a quale gioco d'azzardo pensa quando dico "ludopatia"?

Barista: al gratta e vinci, in generale a quei giochi dove si possono vincere molti soldi e se ne possono perdere altrettanti.

Alice: perchè ha scelto di tenere delle macchinette nel suo bar?

Barista: per ragioni economiche, infatti con le macchinette mi pagol'intero costo dell'energia elettrica, cioè 600 euro al mese. Io prendo il 5% del lordo, il proprietario delle macchinette il 5%, mentre lo stato il 25%.

Alice: che genere di persone gioca d'azzardo qui? Giovani, anziani...?

Barista: persone di ogni età, per la maggior parte persone con problemi in famiglia.

Alice: quanto spendono i clienti? Comprano altro oltre che le schedine o un giro alle macchinette?

Barista: dipende, c'è chi si paga un caffè e poi una schedina e c'è chi spende 100 euro tutti in una volta. E' raro che uno venga a prendersi da mangiare e che poi giochi.

Alice: quale ceto sociale spende di più?

Barista: qui avevo un poliziotto che si è rovinato e che, se non sbaglio, ora è ricoverato. Ma in generale non ci sono solo operai di ceto basso, qui viene gente anche del ceto medio-alto.

Alice: le viene in mente qualche scena in particolare? Genitori che si dimenticano i figli mentre giocano?

Barista: alcuni clienti perdono alle macchinette e spaccano qualcosa, però non permetto ai genitori di giocare con i figli appresso. Il bambino non può nè grattare le schedine, nè avvicinarsi alle macchinette.

Alice e Simone ringraziano la barista, salutano e si allontanano.

venerdì 4 marzo 2016

Perchè le slot-machine sono sempre isolate?

Abbiamo notato che quando si entra in un bar i tavolini e la zona riservata al gioco d'azzardo sono sempre separate. Ma come giustificano i baristi l'isolamento delle slot-machine?

Il barista afferma che isolare le macchinette è utile per separare le tipologie di clienti: un cliente per bene potrebbe essere disturbato da un ludopatico. Quindi quello che fa il barista è un servizio alla clientela! In più il titolare è costretto a rispettare una richiesta del comune:

il comune infatti non può legalmente impedire l'utilizzo delle slot-machine, quindi il minimo che possa fare è renderle meno visibili al pubblico. Oltre a questo, obbliga i baristi a frequentare un corso di formazione prima di acquistare le macchinette.

giovedì 3 marzo 2016

Video e proposte

Ciao a tutti!

Questo è il video di cui parlavamo oggi con Andrea: https://www.youtube.com/watch?v=Z7dLU6fk9QY
a parte l'introduzione, che è interamente riferita alla tecnologia, penso che si potrebbe prendere spunto dalle tante cose che succedono al ragazzo (e abbiamo un arco di tempo bello grande!, visto che si passa da giovane ad anziano) ma che avrebbe potuto "perdersi" tenendo lo sguardo sul telefono all'incrocio.

// rileggendo il nome del blog e del progetto, "gioco a perdere", mi viene in mente: gioco a perdere soldi, oltre che.. occasioni? attimi? secondi? ..che potrebbero cambiarmi la vita? Non so, la butto lì, si potrebbe giocare anche su questo doppio significato //

Scambiando lo smartphone con le slot o i gratta e vinci potrebbe succedere lo stesso. A me poi piaceva molto la parte ai minuti 4 e 9: lui fermo, sguardo fisso, e il mondo tutto intorno che cambia velocemente.
 
https://www.youtube.com/watch?v=AdymCQ5PXrs ho trovato anche questo, da cui credo si possano prendere altre idee.. qui è abbastanza evidente il fatto dell'andare "al contrario" che avevamo preso in considerazione.. non è male!

Alice