giovedì 28 aprile 2016

Siamo destinati alla ludopatia?

Eccovi le ultime risposte che ci hanno dato le psicologhe di Arcisate!

E' possibile che i ludopatici vengano abbandonati dalla famiglia?
Sì, è assolutamente possibile, e la maggioranza di coloro che vengono lasciati dalla famiglia non riescono purtroppo a mettersi in cura. La gran parte dei pazienti del consultorio di Arcisate infatti è accompagnata dalla famiglia stessa, che li ha costretti ad andare in primo luogo.

E' possibile capire la differenza fra gioco d'azzardo innocuo e gioco d'azzardo come patologia?
In generale il ludopatico è una persona che ha già dentro di sè la possibilità di ammalarsi. Capita spesso che una persona diventi ludopatica in seguito ad un lutto o ad una perdita di qualsiasi tipo, ma ognuno di noi reagisce al dolore (come ad ogni altra cosa nella vita) in maniera diversa, e generalmente colui che diventa ludopatico possedeva già i caratteri di cui ha bisogno la ludopatia per manifestarsi. Non per forza bisogna considerarsi destinati ad ammalarsi a causa del gioco d'azzardo, ma come per ogni altro problema di dipendenza, alcune persone sono più inclini di altre.
Ad ogni modo il gioco diventa patologico quando:
- si comincia a perdere quantità crescenti di soldi;
- la maggior parte dei pensieri va al gioco;
- il gioco diventa la risposta ad un bisogno emotivo;
- bisogna sforzarsi per smettere di giocare;
-  se si perde è necessario rigiocare immediatamente per recuperare i soldi.

E' possibile schematizzare in modo generale la storia di ogni ludopatico?
Uno schema molto semplificato e generalizzato potrebbe essere:
- per la prima volta una vincita crea il legame con il gioco (slot, lotto, gratta e vinci, ecc);
- la prima perdita provoca il processo chiamato "rincorsa delle perdite" per cui si deve giocare nuovamente per riprendere ciò che si è perso;
- ad un certo punto compariranno i debiti;
- improvvisamente si perde qualcosa di concreto (famiglia, lavoro, appartamento, ecc);

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